
Una famiglia è anche fatta di voci che
si intrecciano a pranzo e a cena, di scherzi, battute, allusioni,
modi di dire che sono comprensibili solo a chi ci vive dentro.
Partita per rievocare il "lessico" di genitori e fratelli,
la Ginzburg si è accorta che ciò che stava inseguendo era proprio
il quid misterioso che fa di una famiglia quello che è. Scrittrice
di rapporti e cadenze familiari nei suoi romanzi, qui la Ginzburg ha
abbandonato l'invenzione per l'autobiografia diretta, e vi ha trovato
una insospettata libertà, e un'inesauribile allegria. La famiglia
Levi, di cui registra le voci, è davvero speciale, a partire dal
padre burbero e dalla madre perpetuamente gaia; ma non meno
memorabili sono l'ambiente in cui vivono, la Torino intellettuale e
antifascista tra le due guerre, e gli stessi avvenimenti della storia
italiana. Il libro acquista
cosi anche il valore di una cronaca dell'antifascismo visto con gli
occhi di una bambina, e poi di una moglie e di una madre, per la
quale gli avvenimenti pubblici non si differenziano dalla vita
casalinga e dai rapporti d'amicizia. Un libro unico, un ritratto di
famiglia dell'ltalia migliore, che continua a incantare e divertire
anche i lettori delle nuove generazioni.